Limpida e scintillante
come una cascata di gemme
come la scia di un ruscello
l'eco del piano
mi riporta a te
A te che eri, e non sei
una luce da cercare con gli occhi
stanchi di oscurità
Che eri fiamma, oro,
ma anche ghiaccio e sassi,
sguardi, sorrisi
ma anche lacrime perse
Un prato verde, uno scoglio
e anche un'onda,
a volte fredda e impietosa
che mi ha portato al largo
per poi lasciarmi, sfinita
sulla battigia lucente
nell'ultimo raggio del sole al tramonto.
Ascolto a occhi chiusi ogni nota
le affido un messaggio incoerente
che non vorrai più ascoltare
La musica svanisce piano
e con lei il mio pensiero,
sospeso, rimane...
Aspetto domani.