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Parlando di metempsicòsi

Veniva avanti
al passo di una danza
al cadenzar della neve;
ed inoltre... Cantava.

Veniva avanti
con un ombrello schiuso
che poco le serviva.
Io ero alla fermata
della corriera.

Mi chiesi: perché canta?
In questa sera che incombe,
profonda, triste...

"Ecco, viene verso di me;
anch'ella attende la corriera."
Fu come avesse letto
nel mio pensiero
perché mi disse il suo nome
e continuò: "Vedi...
È una fragranza lieve
impercettibile quasi,
ma io la riconosco,
al primo fioccare.
Mi rivedo bambina
e tutti quanti insieme...
La mia famiglia."

Risposi: "Ti comprendo,
sorella,
però a me la neve
è causa di angoscia
e di malinconia.
la coltre bianca,
un brivido m'infonde:
penso a una mamma stanca,
che, ad ogni costo,
volle accompagnarmi."

Ci comprendemmo a vicenda.
Poi, ci scambiammo confidenze
sui nostri ambienti di lavoro,
dei quali eravamo profondamente
deluse.

E nel riepilogo triste della vita,
che ancora amaramente,
si svolgeva,
l'occasionale amica,

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3 commenti:

  • Anonimo il 16/04/2009 00:34
    commovente
  • Vincenzo Capitanucci il 03/12/2008 21:58
    Una donna.. un fiocco di neve... tanto dolore... ma una vita da affrontare.. mettendo al banda... la sorgente del dolore... la cattiveria..

    Piaciuta molto...
  • Riccardo Brumana il 03/12/2008 12:41
    un incontro poetico fra due donne opposte di fronte alle difficoltà, la tua scelta "di rivivere nonostante le difficoltà" è da me condivisa.
    anche se non deve essere male sentirsi fiocco di neve che scende dal cielo...
    piaciuta.

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