Triste è la promessa di un addio,
il ricordo cerca la sua pace,
vaga tra i fiori perchè
sa che i profumi sono suoi amici.
Aprimi le tue porte di avorio,
non sono degno di attraversarle
senza la tua sagoma come
scudo di olimpionica fattura.
La sincerità mi ha sempre
fatto perdere le tue tracce di sale,
non ero degno di consigli,
ma non voltarti per fermarti
come le statue dei classici,
qui il fango non profuma,
la notte non ha guide e
gli alberi non producono siero
ora che tu sei di vetro.
Spero le mie ginocchia
ti facciano pietà,
torna prima che il vento
faccia i suoi giochi perversi...