Quel tuo sguardo distratto e innocente,
che fissava un cucciolo giocare sul prato,
quel tuo sorriso un po stupito un po malizioso,
il nostro gioco di sguardi e fu amore…
nulla mai l’ha scalfito,
inossidabile come il primo giorno,
inseparabili,
instancabili,
non so piu quanto le nostre bocche abbiano riso,
si siano baciate,
si siano nutrite di nettare d’amore,
il nostro amore,
ogni cosa fatta insieme,
ogni cosa era incompleta se non fatta insieme,
mangiare il gelato sulla spiaggia,
passarti il dito sulla fragola appoggiata sul labro,
vederti ridere mentre mi schizzi con le onde del mare,
rincorrerti,
abbandonarci sulla sabbia,
aspettare il tramonto,
baciarsi al buio,
avere tutto dalla vita,
avere noi,
capire la parola felicità,
viverla,
condividerla,
amarsi… null’altro.
La malattia,
la scomparsa,
l’intero universo è diventato in bianco e nero,
tre quarti della mia persona giacciono li accanto a te,
un quarto è la vigliaccheria di morire,
pure l’agonia di vivere,
non sono li giù con te,
non sono nemmeno qua sulla terra,
sono nella terra di nessuno,
la mia anima si è fermata tra la vita e la morte,
tutto finisce.
Il sipario scende,
l’incantesimo maledetto prevale sulla fiaba,
la vita non ha altro da offrirmi,
non voglio altro dalla vita,
volevo solo amarti mio piccolo angelo…