Salvate il soldato
che non sa sparare
al suo viso riflesso
nello specchio increspato
di uno stagno senza fondo
dove butta stelle e pietre
mentre cadono le voglie
dai fiori dell’estate…
Cadono le foglie
appesantite dai rimpianti
tra le mani ingiallite
dal fumo delle sigarette
di quest’autunno annoiato
che come vento si perde
tra i capelli del tramonto
fin oltre le frontiere
dove clandestine
si nascondono le chimere
Salvate il soldato
che non vuol morire
come un assassino
con in mano il suo fucile…