Si frantumano i secondi,
il tempo rotola lungo
la china di un anfratto
senza fondo,
da cui il male è schizzato
a ricoprire il mondo.
Urla un bimbo
grondante di sangue.
Protende invano le braccia
la mamma mentre crolla a terra
con le gambe spezzate.
Nella polvere che tutto annebbia
s’alzano lamenti senza speranza,
mentre anche il sole fugge inorridito.
Sirene d’ambulanze, visi inebetiti,
rotaie divelte, occhi sbarrati.
Da un passeggino s’alza
lo strillo lancinante
dell’innocenza violata.
(Dedicata alle vittime dell’attentato
alla stazione di Bologna)