Piombàti nel caos di questa terra
senza alcuna ragione,
coperti di fango con gli occhi verso il cielo.
Passano i giorni dell’uomo,
già fugge il ricordo alla memoria.
Che differenza c’è tra vivere e morire?
Scorrono i giorni,
crollano gli imperi,
combattono le nazioni,
muoiono i vecchi,
nascono i bambini,
instancabile ruota di un’eterna ripetizione.
Guardinga s’aggira la nera morte,
i suoi semi del male sempre si nascondono
tra i raccolti dell’uomo.
Oh, tu che sola mi ami,
avvolgimi col tuo nero manto,
inebriami del tuo eterno oblio!
Troppo mi abbaglia
questa luce di vita irripetibile.