Laggiu’, dove amplesso c’e’
tra cielo e mare
arrivano gli occhi
e l’anima mia precipita
oltre la linea immaginaria
della fine del mondo.
Del mio mondo,
che ancora cuce merletti di sogni
in un guscio di speranza
piu’ piccolo della perla che protegge.
La gioia dell’onde mi recapitano
il ricordo di quando con Te ridevo;
della mia paura dell’acqua,
dell’asfissiar del sale in gola,
dei miei maldestri tuffi... e
dell’eleganti corse tue, sulla battigia.
E piu’ s’alza dolore e piu’ s’icrespa l’onda
piu’ vivo è il ferro che mi buca il cuore;
la spuma si solleva... e l’aria odora
di Te che scivolasti insieme ad essa.
La riva non contiene il flusso immenso
si sdraia, dolce
e attende il suo godere;
s’abbracciano, si sciolgono
e infine s’amano
come facemmo Noi
la prima volta.