Ogni tanto mi siedo al pianoforte,
per ritrovare un attimo me stesso;
percorro la tastiera con le dita,
distrattamente, come faccio adesso.
Le corde carezzate danno voce
a qualche dolce accordo che mi induce
a ricercare nella mente un canto,
un motivo che vuol veder la luce.
Così le mani vanno e vari suoni
si fondono in spirali d'armonia,
che, dal sentire mio in tal momento,
son note di tristezza o d'allegria.
Allora scordo il mondo ed i pensieri
si fan leggeri e mi par di volare,
mentre i tasti si muovono veloci
e m'assale la voglia di cantare.