non è contraddizione
sono coerente con la diversità
che mi compone
pago tariffa doppia
per un posto scomodo
nel vagone traballante
onestà con poco senso
per un viaggio senza fine
stupisce l'occhio al finestrino
se incessanti sfilano processioni
di menzogna consumata in forma nuova
stupore che si fa noia
se facce tutte diverse
dicono uguale egoismo
velato d'ipocrisia leggera
leggerezza
scritta da un taglio sghembo
zigomo-labbro superiore
contorce il viso
che ormai chiamano sorriso