Le tue parole
son le castagne non raccolte
dietro il muro
dei sussulti.
I capelli al vento
tuoi
son come una storia
che d'estate m'affabulava
e diceva di barche
che a lente rime
si trascinavano
stanche
a riva.
Poi era il meriggio.
Un miracolo ancora mi pare
quando le tue labbra
indovine
leggono all'orizzonte
il presagio de buio
che cala.
"Si fa sera" dici solenne.
E sol perche' l'hai detto
la sera si fa.
Mai in quei momenti
ho memoria d'altre notti.
Dietro te
accolgo tutto.
Unico.