Mi nutro dell'odio
addormentato
fra i tuoi fragili
pensieri
che disegnano
cerchi di niente
nell'aria stanca.
Ti osservo cedere
alla furia
del mio immenso potere
e ti accasci
distrutta
tra le lenzuola
che tua madre
con cura
ha smacchiato.
Sorrido
se ti sento mentire
se ti sento gridare
e rinnegare
lo specchio nemico.
Guarda
Guardati bene.
l'immagine che soccombe
alla noia
sei tu.
Ed io maneggio
le redini
del tuo corpo
stremato
e della schiena ricurva.
Sputa quello
che ingoi,
dimentica i sapori
del mondo che incontri.
Zucchero e miele
sale e menta
lacrime e pelle.
Mi nutro di ciò che non tocchi.
Ti voglio più magra
più scarna
pallida a gelida
fino al delirio.
ed ancora più magra
ancora
di più.
Io sono la bestia
che ti prende
per mano
e
per i capelli
bagnati,
e ti accompagna
in un mondo
di acute bugie
e
non ti fa respirare
e ti lascia soltanto
una voglia assoluta
di vedere riflessa
per sempre
la tua scheletrica immagine.