Sia il mio sorso
un assaggio di vita tra le vigne
di umidi raspi o acini dorati al sole.
Sia un respiro di vento,
dell’aroma dei filari lontani.
E, quando il cuor io tocco,
se ne carpisca il bene,
dimenticando il male,
sì, da poter danzare
con maschera vermiglia
dinnanzi a forestiero
e, negli occhi suoi fermare
il raggio di un sorriso
che possa te inebriare.