Erano lì, sul mobile.
Qualcuno le aveva buttate
al rientro dal lavoro,
ma subito le ha riordinate
mettendole in pila,
gelosamente.
Quel qualcuno sei tu,
Padre.
E nel farlo quasi ti diverti
come un “io” bambino
con le pedine della dama.
Quelli sono i tuoi soldi
e tu lo sai.
Erano un bel gruzzolo
ed ora sono solo quelli.
È così che va la vita.
“Non fa niente, tira avanti”
sembri dirti.
Ahimè, quanti anni son passati
eri giovane e guadagnare non pesava.
Mi hai insegnato cose
che se Dio mi darà fortuna
insegnerò anch’io.
E ho imparato dai tuoi gesti,
più che dalle tue parole.
Come ora,
che hai appena finito di lodare
un malfattore,
e senza accorgerti sei tornato
alla tua onestà.
E alle tue tre monete da 1 centesimo.
Al mio babbo