Quali parole
non ho inventato
per te.
Certo non
sapevo di averle
dentro prigioniere,
urgenti, dolci e disperate.
Inconsapevole
tu
le hai nutrite
e vi hai alitato vita
e speranza
e gioventù
e sincera follia
come solo un amore
grande sa fare.
Tu, il mio amore,
le hai liberate e
ora sono le creature viventi
che mi fugano
dubbi e paure
e anche la mia
disperata solitudine
addolcisce
trepidamente accarezzandole
come figli
di quell’ inatteso
incancellabile dono
che è il nostro amore.
Dolcissima,
stammi vicina.
Ancora
liberami e nutrimi
dolci
parole per te.