Porta aperta,
rimbombano le chiavi
nel freddo vuoto
di questa casa
non più nostra.
Domani,
Milano
il futuro,
la speranza,
la sconfitta.
Tutto è compresso,
l'auto esploderà,
salgo,
ultimo sguardo.
Mi manchi,
illusioni assassine,
sento rumori in cucina,
ogni angolo odora di noi,
pareti,
tavoli,
i tuoi sorrisi la mattina,
coccolati per il nuovo "Alien",
i nostri sussulti della buonanotte.
Ti penso,
ma poi..
litigi senza giudice,
parole che ti lacerano,
sguardi senza luce,
nel vuoto,
ovunque
che perdersi tra i nostri occhi.
Rimorsi,
rimpianti,
con le mani
uniti nel bianco,
fino alla sigla
sul nero
e ci chiedevano
allucinati
"ma sicuri?".
Parto.
Lenta una lacrima
mi assapora il cuore,
in lontanza distinguo solo
i ricordi
si,
che stupido
la porta di casa
è ancora aperta,
dovrò chiuderla,
prima o poi,
si devo,
forse un giorno
ritornerò.
Ma adesso no.
9 3 1999