Se il mio confine
Gravita ancora
Intorno a stoffe gelate
E a tendini di feltro,
L ’odiosa pace
Dei sensi
Rende impronunciabile
La sua sentenza
E si moltiplica
In mille
Pezzi di cielo
Soffiati alla rinfusa
Ribelli,
Stolti
Non si impedisce
La muta di crisalide,
Non si intrappola nel bozzolo
E si ride,
La furia è nella natura d’un batter d’ali,
Come nel ruggito impazzito
Di pioggia battente
Sabbia
Resteranno limiti,
Forgiati delle esperidi del buon senso,
Censiti da legatori improbabili,
Privi di volontà,
Incapaci di stupirsi
E di scorgere
Rivoluzioni crepuscolari,
Nelle polveri aliene
Delle nostre ali...