Il silenzio. Il silenzio si trova dovunque, nemmeno fosse una bottiglia di
montepulciano.
Il silenzio lo senti, nell’aria, quei martedi’ notte, insieme all’odore
dell’erba tagliata in giornata.
Il silenzio non comporta assenza di suono, no, è una vibrazione presente, un richiamo all’introspezione, spaventoso e soffice ti lascia solo.
Ti rimanda nella tua dimensione.
Il silenzio lo potevi sentire in sala, quando c’era Bird o Dizzie Gillespie a battere i loro sedicesimi con tutta la dannata anima; che oggi in sala il silenzio che trovi non ha nulla a che fare con l’adorazione, no.
È un alone di cui l’individuo è circondato, lo puoi vedere. Il silenzio.
Lo puoi vedere negli occhi dei soldati metropolitani, ti puoi perdere nel loro silenzio, è anche contagioso.
Sfuggire al silenzio, questa è la condanna, e dire che chiede semplicemente di essere ascoltato.
Per affogare la disperazione basterebbe accarezzarlo, annusarlo, cercarlo.