È uno scendere intenso
rosso
livido
nei dedali della mia mente
è un tremito sottile
la ragione messa in fila indiana
lui cristallo e vino bianco
mi plasma al suo bisogno
arpeggia nei mie passi
è soffio caldo
pioggia d'ansia
è lui che flette il collo
mi piega a spoglia resa
è lui un martirio di violini
una buia luna di confine
quell'urlo nel cuore
è lui la mia scelta d'ombra
il piacere della carne in queste albe di sangue
è lui quello spasimo
che in maniera così strana
vive in me.