Sin da piccolo
il cielo mi rapiva,
mentre i miei pensieri
come piccoli gabbiani,
stentavano a librarsi in volo
svuotati da qualsiasi profondità.
Mute parole crescevano
dentro spazi di silenzio
perché, Signore, non fecondasti
quei teneri pensieri nascenti?
I miei sogni avevano bisogno di parole
come il poeta ha bisogno dei suoi versi
e tu mio Dio, che sei il più grande tra i sognatori
perché mi lasciasti senza parole?
Sembrava ieri che guardavo quei gabbiani
sospesi nel cielo immenso e ovattato
frugo ora nella tasca segreta del cuore
e trovo di colpo, le parole che mi mancavano …