La mia mente è come un’intricata palude
Sento il ronzio dei pensieri come delle zanzare.
Ho paura di aprire gli occhi per non sprofondare.
Completamente nella melma dei ricordi.
Cammino fra i frammenti di amori spezzati
E mi sbatto tra dolori e parole.
Solo in un angolo remoto vedo
Una piccola luce tremante
Come una lucciola che mi sta chiamando.
Pian pianino, calpestando il fango delle sconfitte,
Mi avvicino e guardo con gli occhi socchiusi
Verso quel bagliore azzurro.
E tutto diventa una cascata di vitalità
Che cadendo si alza spumeggiante
Verso un nuovo amore: fiore di loto puro
Che sboccia dal mio animo ermo.