Viola già dal tempo rinsecchita,
per caso ti ritrovo fra le mani,
uscita dalle pagine d'un libro;
mi susciti ricordi assai lontani,
di quando ragazzino frequentavo
la scuola elementare del paese
e nello stesso banco avevo accanto
una bambina tenera e cortese.
Con le treccine bionde e gli occhi azzurri
un soave angioletto mi pareva,
timida e dolce, anche per un niente
il visino di rosso si tingeva.
Era la primavera ed un mattino
aveva in mano un fiore profumato,
raccolto nel giardino della scuola
e dentro un libro mio poi conservato.
Cara compagna dell'età più bella,
mi resta il gran rammarico nel cuore
d'aver dimenticato ormai il tuo nome:
ti chiamerò Violetta, come il fiore.