Una breve storia d'amore

Esile e silenziosa,
ci sorprende con le punte di cristallo delle sue scarpette bianco magnolia.
Timida e discreta, esplora il profumo dell'aria sibillina,
ricama, maestra, il cammino con giri leggiadri di valzer, poi,
d'improvviso, monella diventa, e sottrae gentile il pennello ad un ignaro pittore naif.

Giramondo, si tuffa e rituffa nel suo breve, un po' crudele romanzo,
saltella, improvvisa, poi si abbandona, estasiata, fra le braccia aitanti del vento,
e sfida ribelle un destino dal cuore di ghiaccio,
per un fugace, impavido volo, fra le farfalle fuor di senno dell'amore.

Ancora vibrante, con la testa vagabonda nel nulla ed il cuore inondato dal tutto,
ritorna lieve, su pattini alati, al suo cammino di giglio e mughetto.
Dipinge tele senza copione, spruzzate di zucchero, confetti e panna,
come discese paffute di nuvole, ad assaggiar curiose il sapore del mondo.

Ora è un'altra, si sente gioiosa, vitale, fiorita,
bella si vede, nei maliziosi vetri che sfiora,
dispensa carezze ovunque si posi,
tinge di luna le guance di sole dei bimbi.
È radiosa,
è l'edera avvinta ad un albero per baciare il cielo,
è la gazzella che, civettuola, si arriccia le ciglia fra i rami,
è un girasole audace, che fa l'occhiolino alla luna,
è il volteggiar, senza bussola e mappa, dell'amore.

Volubile signora, innocente fanciulla, eclettica artista...
Sì, è donna, è piena di grazia, di bianco è vestita...
E'...
E'... sua maestà la neve.