il mio nome fu terra furiosa,
guidai cavallerie da macello
su crinali imbiancati di nebbia.
ma che sia festa nei borghi lontani:
che le mie urla non disturbino
il sonno del giusto.
il mio nome è catena di scacchi:
scuoto e carezzo, invisibile saccente.
è il futuro che ti cerca? o è forse il mare?
dove il tutto scorre placido
e il domani è morire.
il mio nome è Amore,
il semidio ancora orfano
su sentieri privi di sole.
un canto fa preziose queste vie.
una voce giunge, da ogni oriente
piange forte e forte ride:
c' è un sangue che nutre, quaggiù
e c' è un delitto innocente