Camminare lungo le vie di una città conosciuta,
o sconosciuta, non importa,
per perdersi dolcemente in sé stessi
e scoprire di essere ancora in grado di farlo.
Camminare e trovare quell’illusione di malinconia
che teneramente dentro ci corteggia,
viaggiando con lei
nell’etereo del mondo.
Camminare senza un perché, senza una mèta,
all’ombra di una flebile rugiada di sera:
Non ho l’ombrello. Ma che volete,
nemmeno questo importa.