Così soave è la tua chioma
eppure così distante
Rimembro il tenue vibrare
dei tuoi occhi, sembravano farfalle
che si inseguono a primavera
E punzecchiavano la mia fantasia
E ancora ricordo il mite sbadiglio
dell’estate, e il suo stiracchiarsi
lungo le campagne
I tuoi delicati seni facevano
da riparo al mio ardente petto
Ora si sofferma nel dormiveglia solo
la tua voce fradicia
di indifferenza
E come un alabarda mutila
il tuo sapore
O mio amore quel trionfante
concerto, adesso altro non è
che un disordinato e tedioso
stridere di ferraglia arrugginita
Le mie colpe vengono
assolte dalla prigionia
Se il mio amore per te fosse acqua,
l’intero mondo sarebbe sommerso.