Quando il dolore
Tocca il foglio
Ha già divorato le sue pietanze
Preferite
E scivola
Nella sensazione leggera
Della carezza morbida del silenzio
Ora
Che occhi “grigi”
Affrontano i miei
In un spazio,
Imbarazzante bacino di colori,
Dove le foglie vengono sezionate
Da raggi impensabili e cavi elettrici,
Dove leggi
Dall’opinione inversa
Coronano incubi e fenditure,
Chiedo perdono
Al mio esistere,
Chiedo pietà
Alla mia ira,
Chiedo sostegno
Alle mie gambe
Che mi condurranno a breve
Tra le fortune dei miei patiboli
Imperverso,
Con la matita arranco,
Con l’ultima goccia macchio
Non avendo suoni da donare,
Ma solo occhi d’oceano
Nel “grigio”
Sfamare….