Come ogni sguardo perso,
le lettere mai spedite,
i saluti mancati.
Come ogni fermata che si succede
e che mi porta più vicino a te.
Come gli alberi d’autunno,
spogli, leggeri, forse nudi,
forse persino spiaciuti.
Come le foglie ai loro piedi,
perché guardar dal basso da dove si viene
è umile e romantico.
Come i tuoi occhi,
solo i tuoi occhi
ed i tuoi occhi ancora.
Come due gru che si sfiorano
spostando lo stesso masso,
con costanza,
forse con fatica,
forse con amore.
Con amore, forse e senza dubbio.
Come un grillo
che ondeggia su una spiga di grano.
Non sa bene il perché,
forse non ha un motivo,
non ancora,
però gli piace e si lascia cullare.
Come il batter accelerato del mio cuore,
che io non so perché,
ma lui lo sa
o forse anch’io
ma creder che sia tutto vero
sembra strano,
sembra bello,
sembra…