Prestami i tuoi favori
ch’io ti narro ora
di terra a me sì cara
che quando ricordo sfiora
nel cor sento tumulto.
Basalti neri a picco
sull’onde sempre vive
rade le cale placide
a custodire i gusci
brulla la scarsa zolla
celata tra le rocce
i pochi rami chini
ad ossequiare i venti.
Eppur da Monte Grande
quando lo sguardo apri
opprime la bellezza
della natura astiosa
odori ogni stagione
di zagare e zibibbo
al vapor delle polle
scaldate dal vulcano
cinto da bassi mirti
di Venere lo Specchio
è il lago solforoso
in cui s’annega il cielo.
D’Ogigia t’ho narrato
che quando notte oscura
tra i vichi dei dammusi
dai bianchi tetti a ogiva
Calypso scorgo ancora.