Vento,
porta via con te il nero annidato nei cuori senza falò,
ed avvolgili in giravolte di petali di sposa,
per iniziarli a nuove danze di luce.
Vento,
spazza via la polvere dalle soffitte di chi vaga appassito nel nulla,
e spalanca forte abbaini e finestre,
per resuscitare perduti gradini di sole.
Vento,
percorri lieve le guance di latte delle anime erranti,
in cerca di un loro frammento vagante nel mondo,
e convinci il sole a baciarle,
perché all'alba scorgano un bisbigliare di nuovi sentieri.
Vento,
prendi per mano l'addormentata fanciulla Primavera,
e coprila con il suo abito a rose e lillà,
perché tessa tappeti di gioia,
per l'Universo bramoso di verdi comete.
Vento,
portami la farfalla bianca più bella,
per affidarle righe di miele e d'amore,
e, dolcemente, soffia per farla giungere al mio primo raggio di Sole.