Dalla finestra sembrano uno sciame di
Indistinguibili insetti, bianchi fiocchi stellati
simile a fuliggine che candida cade dal cielo
turbinano e si accasciano sulle fronde e sulle sterpaglie,
celandole sotto un mucchio di diamante sgretolato,
si accasciano sui tetti scivolosi e poi brancolano come
ciechi fino a cadere al suolo, dove si stendono e si compattano
stritolando i campi di stagione incolti
Seduto accanto al mio focolare miro, ed in placido
letargo fantastico su desii sepolti sotto laghi e paludi
eternamente ghiacciati.
Come in costellazioni lontane, chiuso in una palla di
vetro rovesciata, accolgo sulla mia pelle le ceneri
di quei promontori nascosti dalla nebbia, dove al
di là mi piace pensare vaghi solo l’aroma dei sogni.
Il quale non potrà mai essere inquinato dal puzzo
di una fasulla terra promessa
Follia di un rinnegato solitario