Giacciono inermi due teneri corpi,
stretti e sudati come un giglio di serpi,
d'amore nutriti, di lacrime e di pelle
giacciono soli lassù tra le stelle.
Li vedi errare per mari e per venti
salda l'unione di sorrisi e di stenti,
anime beate di polvere dorata
rincorrono lenti la vita passata.
Angeli velati dalle ali di vetro
con occhi sospiranti si volgono indietro,
cercano adoranti quel candido brillìo
che un tempo era stato l'unico desìo.
Ora ti guardo mio giovane amante
musica lieta al mio cuore danzante,
odi silente le mie note di fieno:
so che infinitamente accanto noi le canteremo.