Dal ponte adocchia il lume, sibila tra l’acque,
s’oblia la barca vecchia dondolando;
lì dove nacque
salta la rana dall’arena al fiume e tutto tace:
lo scricchiolio dei latiri già secchi, la pannocchia delle canne rotte.
Sonnecchia il pioppo tra le foglie,
il gorgoglio dimentica la riva, muore la sera, precipita la notte.
C’è tanta pace sul tuo corpo biondo che già sopito veglio ed accarezzo.
Profondo dorme
e sento le sue forme sudar silenzi soddisfatti.
Affranta la tua gamba pende e quasi scivolando tocca le felci acquitrinose.
Io non ti toccherei, ma l’ora si avvicina,
dobbiamo andare.
(1964)