Raccolgo i pensieri.
Giusto per dire che ci sono ancora,
che ancora combatto.
Disarticolate rimembranze di un tempo remoto
si porgono nude al presente
ed è già dolore.
Lavate dagli anni,
ancora mantengono intatta la capacità di spaccarmi l'anima,
di porsi tra me ed il futuro,
tra me ed il vivere.
È un brontolio sommesso,
cavernoso,
che sale improvviso dalle profondità dell'anima
a graffiare i miei orizzonti di serenità,
a ricordarmi di essere morto
ancor prima di esser vivo.
I miei pensieri non sono altro che mosche noiose e voraci
che fameliche si adagiano sulla mia carne ormai spenta,
imputridita,
per riscuotere il loro triste salario.
Fino a quando resisterò?
Quando,
ormai stremato,
troverò la forza per cedere all'oblio della notte?