Volti che sembrano sfornati da case di marzapane
del sopravvissuto paese della bontà,
che ti colpiscono con occhi d'aurora,
e regalano al cuore baie di arcobaleni.
Volti che declamano romanzi di chi ha condiviso i respiri
con sole, nebbia, tuoni e tempesta,
ed ora sventolano come bandiere bianche alla mercé del vento,
aspettando che il sole lenisca le loro ferite.
Volti accesi,
come flotte di bimbi fuggiti da perimetri e da punti a capo,
che cercano palloncini vagabondi,
per aggrapparvisi e far scorpacciate di meraviglie.
Volti radiosi,
come arrembaggi del cuore sull'isola immortale dell'amore,
con la testa fluttuante in crema di nuvole,
e le labbra profumate di zucchero filante.
Volti, messaggeri silenziosi
dei nostri sentieri srotolati dal Tempo,
sulla scia di sassolini eloquenti lasciati dal Fato.