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Gocce
Lui
lontano
invadente
affamato
teso
un giugno di fuoco
un giorno qualunque
caldo
afoso
intenso
ci annebbiamo la mente
i sensi
il cuore
un amore che trabocca
cola
esige.
Gogge
di sudore
in penombra
scendono
cadono
sulle labbra
sfiorano il collo
percorrono il ventre
scivolano oltre
minuti intensi
di ansie proibite
nudi negli attimi.
E le dita scivolano
inesorabili
taglienti
avvolgenti
sono le sue
avvolgono
incidono
premono
affondano.
Gocce si mischiano
ora
più dense
copiose
abbondanti
urlano
calde
salate
vogliose di lui.
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- come vorrei essere io
Elena il 27/06/2006 11:40
... piacevoli stille di piacere...

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