È l'alba di una nuova e sempre uguale era
costruita sul sangue dove galleggiano
finti profeti, innocenti, arroganti e sognatori.
Galleggiano senza affondare,
senza ormai alcuna onestà, disonestà, paura e sarcasmo.
Si, è l'alba di una notte durata un'eternità
di vite frantumate,
e quel lago di sangue ne richiede di più fresco.
Ora, credo sia giunto il momento
di restare invece nel silenzio della notte,
appaghiamoci nel buio confortante di tali silenzi
e non più distillatori di sangue.
Affonderà tutto in un putridume
che manderà solo olezzi di rose.
Si, è giunto il momento di spalancare sulla nuova era
i nostri cuori e i nostri incubi,
non più vacillanti
di crudeltà e illusioni
e di illusioni crudeli.
Dimentichiamoci dunque di questi fantasmi,
spezziamo le nostre catene alla nuova realtà,
diamo senso all'avvenire
e lottiamo per esso,
come gli uccelli spinti per naturale richiamo
si preparano a migrare per una nuova cova.
Le uova del futuro sono già in viaggio
ne usciranno volatili di ogni razza
e all'unisono spiccheranno il volo,
la meta è ignota,
il viaggio è certo.
Partiremo all'alba
prosciugando i laghi grondanti sangue rappreso,
laghi della nostra anima che anela il viaggio,
fosse anche l'ultimo, il più faticoso,
il più straziante.
L'importante è partire insieme all'alba
senza lasciare indietro alcuno,
sarà un poco come morire e rinascere.
Odo in lontananza il nitido rumore
delle prime schiuse
e piango di una gioia a me sconosciuta.