Mi aggiro per stanze deserte
colme di gente, nota, sconosciuta.
Tra oggetti mai visti
quotidiani al mio sguardo.
Presente ma lontano
vivo altrove.
Un bosco mi ospita.
Tra acacie spinose
e tigli odorosi,
querce imponenti
ed ontani resinosi.
Tra mille richiami animaleschi
mi aggiro libero.
Un’isola è la mia dimora.
Tra palme assolate
da raggi obliqui,
nel sole calante
la mia ombra s’allunga.
Sfiora la risacca odorosa
e si nutre di vita.
Qualcuno mi chiama,
porge un bicchiere,
affretta il ritorno.
Bevo, avidamente bevo.
Si festeggia qualcuno,
ignoro chi sia,
festeggiano me.
Versatemi altro vino,
perchè puzzi nel russare
e torni a sognare…
…solo.