Mi trovo qui ora fra indistruttibili
ed invisibili sbarre.
Resto tra cielo e terra
mi inebrio a tratti dell'odore del mosto
o rimango folgorato dalla bellezza di una nuvola
mossa dal solito mieloso caldo vento
che sembra vomitare direttamente dall'inferno.
Ed io,
io giro, mi rigiro,
cerco un inesistente varco,
un passaggio,
una fuga,
cosciente solo del fatto che questa non esista.
Solo il vento ha il potere di entrare
ed attraversare queste sbarre
per poi nuovamente uscirne,
si, solo questo vento infernale può.
Ebbene vorrei, potessi,
dannarmi l'anima ed esser vento.