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Sbarre

Mi trovo qui ora fra indistruttibili
ed invisibili sbarre.
Resto tra cielo e terra
mi inebrio a tratti dell'odore del mosto
o rimango folgorato dalla bellezza di una nuvola
mossa dal solito mieloso caldo vento
che sembra vomitare direttamente dall'inferno.
Ed io,
io giro, mi rigiro,
cerco un inesistente varco,
un passaggio,
una fuga,
cosciente solo del fatto che questa non esista.
Solo il vento ha il potere di entrare
ed attraversare queste sbarre
per poi nuovamente uscirne,
si, solo questo vento infernale può.
Ebbene vorrei, potessi,
dannarmi l'anima ed esser vento.

 

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Anonimo il 24/05/2011 18:36
    Davvero bella
  • Federico Ghillino il 24/05/2010 14:43
    Non ho parole, è fantastica. Hai ragione, siamo tutti prigionieri di noi stessi
  • La Gala il 23/06/2009 16:33
    è si..! bella poesia complimenti
  • Giuseppe Bellanca il 09/06/2009 18:16
    complimenti bellissima interpretazione... ciao
  • francesco ganci il 05/04/2009 20:26
    Vento d'autunno che il profumo del mosto caratterizza fino a prendere la tua anima per liberarla... Bellissima. Cosimo
  • serenella v il 03/03/2009 10:29
    ... dannarmi l'anima ed esser vento...
    bellissima questa tua poesia, complimenti.
    ciao
  • Vincenzo Capitanucci il 28/02/2009 07:56
    Stupenda Maria Carla... un vento attraverso sbarre mentali... uno splendido varco...

    Una boccaccia... in bonaccia... Complimenti...
  • Attanasio D'Agostino il 27/02/2009 21:31
    "Resto tra cielo e terra..."
    Lì, dove vive l'amore, piaciuta

    un caro saluto da Tanà.
  • Fabio Mancini il 27/02/2009 15:51
    La composizione appena postata, è la dedica alla tua bellezza. Riguardo alla tua poesia, senza dannarti l'anima, puoi essere vento. Ma dovresti sentirti leggera, nel cuore, nella mente, nel corpo. E penso che la danza potrebbe essere un grandissimo aiuto a farti trovare la condizione ideale. Nessuno può insegnarti, ciò che già sai. Un bacio, Fabio.
  • Fabio Mancini il 27/02/2009 15:44
    Nella cieca passione,
    nell’amore verso la Bellezza,
    veloce mi spostavo
    come la luce.
    La mia libertà,
    non conosceva ostacoli,
    tranne quando
    andavo a infrangermi
    sulle tue lunghe ciglia,
    e mi trovavo davanti
    i tuoi bellissimi occhi.
    E mi dimenticavo chi ero,
    dove stavo andando …
    e restavo lì impietrito, a guardarti.
    Io: il vento,
    imprigionato dal tuo fascino!
    Fabio.
  • Riccardo Brumana il 27/02/2009 00:17
    mmmmh... ho adorato questa poesia!!!

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