E mi sto riducendo in schiavitù
di me stessa,
il mio corpo sedato sotto
l'effetto torturante della realtà,
non reascisce chiedendo aiuto
alla mia mente.
Bevo, nella speranza di dimenticare
i miei pensieri..
Bevo, per riempire lo spazio vuoto
che la tristezza e l'autolesione
vorrebbero occupare..
Bevo, ma non risorgo
dal mio stato di profonda inquietudine,
non risorgo dalla morte sempre più nera
nella quale mi sta gettando questa vita.
Nelle persone non trovo caldo rifugio,
gli insegnanti, fonte di mia felicità,
non comprendono quant'è grande
il peso dei miei sacrifici.
Come sempre per voi,
sono la solita bambina,
quella che scrive, che studia,
che non esce la sera per dedicarsi
alla scuola.
Tra complicazioni e false speranze,
l'urlo oscuro della mia rabbia,
e l'amore incandescente che
strazia i miei battiti,
trovano casa nell'animo dello stesso uomo.
Ma non sei qui, e non riesco a sopravvivere.
Direi "Basta! Lasciami in pace!"
a quest'esistenza così squallida,
e priva di ogni essenza,
che come birra offusca i miei ideali,
che come birra consuma i miei pensieri,
distorce il presente
in un orrendo caleidoscopio
di stanchi colori,
che non fanno altro che
alimentare la voglia di scappare.