Nell'ombra
soffusa degli errori
s'abbandonano incubi amari.
Pestano
il soffitto biancastro
le promesse,
orme sbiadite
formano tetri
tatuaggi sulla pelle,
scorre sulle pareti
scivolose
plasma vitale
che più non è
dentro
le mie mani.
I vampiri banchettano
saziandosi
delle ultime
gioie,
succhiano pigri
le mie certezze
ridendo del fato.
Attendo
apatico la fine
che pagherò con
l'anima,
le illusioni mi lacerano
i sogni
che si snodano,
saltellano,
muoiono.
Sono stanco,
fuggo nel sonno
che finirà
solitario,
senza colori,
senza tempo,
senza me.