Vengo dopo, si,
io vengo dopo.
Undici in mutande
sei in canottiera
o cinque giganti
in comune v’è una palla
poco importa
che forma abbia.
Io vengo dopo.
Bolidi a due ruote
di piloti bambini viziati
inutile spreco di benzina
e novantesimi minuti
di commenti idioti
ad appiattire menti spente.
Io vengo dopo.
Non importa se tremo
sola al buio
dita a dolermi
con borse della spesa
madida di pioggia
e sudore e pianto.
Io vengo dopo.
Vengo dopo, si,
io vengo dopo…
ma non per molto ancora.
(il mio contributo per la festa della donna; non dimentichiamo i rimanenti giorni dell'anno!)