Appoggia il primo passo del mattino
sul vuoto ancora addormentato e,
già aspetta la sera.
Nell’affanno del via vai del giorno,
si china e si alza,
si compone,
come le cose che le stanno intorno,
ma comunque,
attende.
Cammina quasi saltellando
tra le lancette del tempo e a volte,
inciampa in un attimo che fugge,
altre cade,
dentro un barattolo di nulla.
Dal vetro trasparente,
guarda il mondo fuori e,
scopre un mondo dentro.
La donna attende,
sempre,
ma in movimento,
perché solo passando
riesce ad afferar la sera.