Gru aranciate un po’ arrugginite
come alberi magnetici
che nulla lasciano
ma tutto tolgono
eleganti nella loro inutilità
svettano immobili
da tempo immemorabile
disegnando un nuovo paesaggio
dove prima il sole riscaldava la terra
ora non vi è vita vera
solo battiti di cuore puoi sentire
racchiusi dentro scatole di mattoni
urlano piangono
inutili nella loro disperazione
consci di aver iniziato la via del declino
ma certi che a loro non potrà toccare
fuggono allora
tutti in fila gomito a gomito
dentro un moto perpetuo
che li accompagna costantemente
tutti i giorni alla ricerca di un interrogativo
colonne senza fine
di automezzi assurdi che scaricano nell’aria
le disperazioni degli uomini
fermi con lo sguardo allucinato
guardando il nulla
parlando tutti con il nulla
racchiusi nell’eleganza di una tecnologia
che con passi da gigante
tutto ha miniaturizzato
anche il cervello degli umani
cancellato quindi il pensiero
cancellato il ricordo di un mondo vivo
dove l’aria era da respirare
l’acqua da bere
e le albe da ammirare
la natura tecnologica ha preso il sopravvento
e noi come esseri alieni
alla ricerca di nuove energie consumabili
incuranti di ogni conseguenza
succhiamo il nettare del nostro mondo
terra di conquista che poi abbandoneremo
quando il non ritorno sarà scandito
da una voce metallica che ci avvertirà
mancano 10 minuti alla distruzione totale
solo allora comprenderemo Dio
esiste ed è buono