A chi troppo ami poco dici dell'amore che ti porti
tante belle parole alle persone più stolte,
chiuso in cantina attaccato alla mia botte,
oppure al bancone, come un malato beve quando soffre;
troppe, volte non mi sono dichiarato e ho evitato
di darti ogni regalo che ti ho comprato.
Ti amo di nascosto, ogni mio gesto è in funzione del tuo giorno
per renderlo più entusiasmante e fresco.
Mi parli di altri e sono a terra in un secondo,
io come Raf non ti voglio ti pretendo.
Nascondo la mia gelosia in una manciata di ironia,
ma basta una mano che ti tocca e per me è un'agonia,
la tua assenza in me porta soltanto la noia.
Questa è la mia storia, il mio cuore colpito non da cupido ma dal boia.
Pugni in faccia dal mio animo e scende una lacrima,
spezzato da questa realtà bastarda che mi incrimina.
La vità è un pendolo tra il dolore e la noia,
troppo sfuggente il desiderio della gioia.
Vorrei avere un orologio che gira al contrario
per riparare ogni errore e riportare ogni morto indietro.
Vorrei sapere per bene ogni segreto della tua vita,
e se li metto in rima in un mio testo verrò definito un poeta.
Il tuo passo danzante scandisce il tempo dei miei giorni,
vorrei essere il custode dei sogni mentre dormi,
sogno di avere il potere di far nascere un sorriso
con una semplice carezza sul tuo viso.
Vorrei avere per la tua tristezza, una lama speciale che la prende e la spezza.
Vorrei essere per te come l'acqua per un mulino
la tua vita non gira se non ti sto vicino.
Vorrei proteggerti come un cavaliere oscuro senza testa,
per non soffrire ogni volta che mi parli di chi ti interessa.
Vorrei essere perfetto per non dire vorrei.