Mi sono vestita di un limpido bianco,
ed ho sentito cori acclamanti un misterioso nero.
Ho seguito un airone,
per affidare la mia meta al puro istinto,
e mi hanno abbagliata fari di confezionata saggezza.
Ho sfidato un temporale barbaro
con puntiglio e stivali,
e da vetri ovattati mi hanno scrutata pupille ammaestrate.
Ho acceso un falò per dargli in pasto
pagine appannate dal tempo,
ma il fuoco spaventa le anime forgiate nel ghiaccio.
Ho osato scarponi testardi
per arrivare alla regina delle stelle alpine
ed apprenderne la semplicità,
e mi hanno detto che il mondo rimasto laggiù
è caduto in amore con l'apparire.
Un sogno mi ha lasciato il profumo senza eguali
di un fior di loto che cresce in un luogo incantato.
Dal pulpito di marmo mi hanno detto che è solo un sogno,
ed io, armata di luce,
ogni giorno mi invento la strada
per portarlo a te che sai comprendermi.