Di te,
nulla ormai resta,
se non quel vago,
sbiadito ricordo
di quando, noi,
rette parallele,
c’intersecò
il segmento amoroso.
Quel treno,
insieme preso,
viaggiatori della passione,
miseramente deragliò
e di noi due,
fui io, la vittima eccellente,
per averti così tanto amato.
Il tempo è panacea,
sana lo spirito infranto.
Un giorno, forse,
pensandoti,
sorriderò.