Quando la luce si fece materia
fu solo per fare sul tuo viso una miriade di carezze in fremiti di vento
adesso perché siano diventati schiaffoni a non finire
proprio non so da quali incomprensioni siano venuti questi reali miraggi
una triste divorante maledizione vela un universo di splendida gioia
a questo Amore fiduciosamente dono il mio corpo
fra le palme aperte delle mie mani in oasi i tuoi raggi
Scuotimi turba il mio asse nel bosco sacro l’idillio fra Myrias e Eidos
fra l’unica essenza e la moltitudine infinita di forme!!!!