Il colle dell'infinito
è ora fruscìo sommesso
dell'invisibile lontana galassia
il cavo d'un orecchio enorme
d'un radiotelescopio.
Al di là, torna il silenzio
immenso.
Tu sei sul pianeta
coi piedi
con le mani, con gli occhi
con l'anima.
Guardi, lo sfiori a volte con mani rapaci
per stringere inutilmente
una manciata d'acqua d'un mare immenso.
T'impasti nel moto incessante.
Corri i rischi dell'acqua
del fuoco, delle lame
delle punte dei bacilli
che levigano, mùtilano
dilaniano gratificano,
ma... dove sei tu?
Nelle idee
nel pensiero forse?
Nei momenti del cuore
nell'inesprimibile
senza parole
dentro?
Ma dove?
Nel cervello.
Nella rete meravigliosa
dei neuroni che si richiamano
fremendo come polipi
con infiniti filamenti di braccia
a raccontarsi e a mettere insieme
come mosaico correttamente ricomposto
variate sensazioni di una vita intera.
Ma quale vita, se non la tua
del tuo corpo sul tuo pianeta.
nel punto dove ti posi
dove ti muovi, tessi i giorni e le notti?
Come una stella nell'infinito
ha il suo moto
come un asteroide
il suo giro
come un sole la sua ruota
come il tutto insieme...
Tu sei... il tutto.
s.