Battiti lenti e poi forti,
provocati da un impulso di sopravvivenza.
Un alternarsi di stati d'animo, vuoti e poi colmi.
Osservare attraverso una finestra,
un piccolo angolo di cielo delineato da questa
e sentirlo così distante da me.
Da essere quasi convinta di essere straniera su questa terra.
Canti sovrani da quei pochi punti verdi
ma nessuno sa più ascoltarli.
Il potere nullo della massa ha preso il sopravvento,
lasciando comandare la mente materia di alcuni.
Siamo costretti a camminare ora come un gregge,
guidati però non da cani ma da iene affamate di noi.
Il mio battito è a volte vicino e a volte lontano.
tenendo tesa la mano,
in silenzio aspetto che mi venga presa...
e allora il mio cammino sarà più lieve.